Buongiorno a tutti gli affezionati,
in occasione della Festa della Mamma, voglio raccontarvi una storia.
Qualche anno fa sono stata invitata ad un matrimonio. La giornata si preannunciava come da copione: innumerevoli persone sconosciute a cui stringere la mano sorridendo e un'infinità di tempo passato seduti ad aspettare. Al parcheggio del ristorante mi venne presentata una giovane signora che risultò essere una parente acquisita dello sposo. Fatti i convenevoli iniziammo a chiaccherare. Sembrava simpatica. Era alta e dava l'impressione di essere una persona energica. Continuammo a parlare anche mentre entravamo al ristorante e così finimmo per sederci vicine. Il discorso, dopo un inizio generico, cadde sull'argomento bambini... figli in particolare... Fu la signora stessa ad avviarlo. Aveva un bambino di circa sei anni e risultò subito evidente che questo bambino era il centro delle sue attenzioni. Si percepiva che stravedeva per lui; il suo modo di raccontare era allegro e ironico pertanto era piacevole ascoltarla mentre descriveva le peripezie giornaliere... a poco a poco, dalle varie avventure, cominciai ad intuire che il bambino doveva avere dei problemi ma fu solo a metà del pranzo che realizzai la verità... Fu a seguito di una mia domanda che capii improvvisamente che cosa significava per quella donna essere mamma. Rimasi molto colpita dalla sua storia che - a quel punto - mi fu raccontata nei dettagli. Il bambino era nato prematuro. Era sopravvissuto ma i problemi erano tanti. Ricordo che mi impressionò molto la forza di quella mamma. Qualche giorno più tardi, per volere del caso, incontrai la signora all'entrata dell'ospedale: era lì per far fare fisioterapia al bambino. Mi chiese se volevo conoscere suo figlio e io accettai. Ciò che provai alla vista di quel bambino non riesco a descriverlo, so solo che dentro di me è esploso un urlo così potente che una volta a casa ho sentito la necessità di trasferire su carta almeno una parte delle mie emozioni. La storia ve la propongo qui sotto. I nomi sono inventati.
Spesso tra la maternità celebrata e la maternità vissuta c'è una bella differenza... oggi il mio pensiero va a tutte le mamme come "Silvia"...
|
B. ZANCONATO
Il coraggio di Silvia, 2010
Libro d'artista - Tutti
i diritti riservati © |
|
B. ZANCONATO
Il coraggio di Silvia, 2010
Libro d'artista - Tutti
i diritti riservati © |
|
SILVIA È FELICE, ASPETTA UN BAMBINO. MANCANO
ANCORA TRE MESI MA SILVIA ATTENDE CON IMPAZIENZA IL GIORNO IN CUI ABBRACCERÀ
SUO FIGLIO. INTANTO SOGNA PER LUI LE COSE MIGLIORI.
|
|
ALL’
IMPROVVISO UN DOLORE. LA CORSA IN OSPEDALE.IL BAMBINO È IN PERICOLO DI
VITA: SI DEVE INTERVENIRE. MA
VENTIQUATTRO SETTIMANE SONO TROPPO POCHE PER NASCERE…
|
|
CEREBROLESO.
LA DIAGNOSI NON
LASCIA DUBBI: IL BAMBINO SOPRAVVIVERÀ MA SARÀ CEREBROLESO.
SILVIA
SENTE IL MONDO CROLLARLE ADDOSSO.
|
|
SILVIA SI SENTE SOLA. TUTTI I PROGETTI, I SOGNI, LE SPERANZE... NIENTE SARA' COME AVEVA IMMAGINATO. MOLTI FANTASMI AFFOLLANO ORA LA MENTE DI SILVIA E MOLTE DOMANDE.
DOMANDE PROFONDE, DOMANDE...
| | |
|
SILVIA
NON HA RISPOSTE MA PENSA CHE FORSE - MALGRADO TUTTO - ANCHE PER SUO
FIGLIO LA VITA VALE LA
PENA DI ESSERE
VISSUTA ... FORSE….
SILVIA
ABBRACCIA IL SUO BAMBINO. IL
SUO BAMBINO SI CHIAMERÀ FRANCESCO.
|
The Great Gig in
the Sky – Pink Floyd
Un caro saluto a tutti
Vedi anche: La solitude des mères