Sabato 26 ottobre 2013 si è inaugurata a Sarmede la 31^ edizione
della mostra internazionale “Le immagini della fantasia”.
Per conoscere la storia di questo piccolo paesino, diventato
famoso negli anni a livello internazionale grazie alla lungimiranza di un
gruppo di persone che ha creduto e saputo investire nella cultura, vi rimando
alla newsletter dal titolo “Il paese della fiaba”.
E poiché ci piace ricordare che dietro le cose esistono sempre
delle persone questa 31^ edizione della mostra si apre con una felice notizia
ovvero la nascita, poche settimane fa, del piccolo Niccolò al quale è dedicato
il libro “I sogni del serpente piumato. Fiabe e leggende dal Messico” Dal Cin,
Ed. Franco Cosimo Panini.
Anche noi de L’Atelier diamo il nostro benvenuto al nuovo
arrivato ma soprattutto cogliamo l’occasione per inviare il nostro più caloroso
abbraccio a Ketty, mamma del piccolo Niccolò nonché una delle colonne portanti
della Mostra Internazionale d’Illustrazione.
Ospite d’onore della rassegna di quest’anno è Gabriel Pacheco.
L’illustratore è nato in Messico nel 1973; dopo il diploma in
scenografia all’Istituto Nazionale di Belle Arti perfeziona lo studio della
figura umana presso la Escuela Nacional de Artes Plàsticas ma è per caso,
grazie a una richiesta della sorella che aveva bisogno di alcune illustrazioni,
che Gabriel trova nel libro illustrato la sua forma di espressione più
congeniale. I suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in molti paesi e ha
conseguito numerosi premi internazionali fra cui la nomina all’Astrid Lindgren
Memorial Award, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali.
Qui sotto il dipinto murale di Gabriel Pacheco che si può
ammirare all’interno della Casa della Fantasia.
“Generalmente la gente pensa che lavorando in digitale basti fare
un click e si ottengono effetti pittorici. Non è così. So usare l’acquerello,
l’olio, l’acrilico, e grazie a questo sono capace di creare gli stessi effetti
in digitale. Il processo è lo stesso, ad eccezione dei tempi di asciugatura tra
una pennellata e l’altra. Questa enorme economia di tempo mi permette di
lavorare più velocemente. … Rispetto al dipinto murale, il problema sarà
realizzarlo con la stessa intimità che ho quando sono nel mio studio, perché a
differenza di altri illustratori, mi blocco se qualcuno mi guarda. Vedremo. Sto
studiando la tecnica che userò: mi piacerebbe utilizzare polvere di marmo per
ottenere una texture più interessante. O forse la creerò con le pennellate..”
Gabriel Pacheco
dal catalogo “Le immagini della fantasia 31”
Gabriel Pacheco
dal catalogo “Le immagini della fantasia 31”
A seguire alcune illustrazioni di Gabriel Pacheco esposte in
mostra:
“Il silenzio ci avvolge, come un accordo impercettibile. La luna
si fa ammirare, come una bella storia. Ci illumina. Giochiamo a riconoscere
qualche forma nelle sue macchie, come si fa con le nuvole: un granchio, un
tamburo, un coniglio. Un bambino legge tranquillo, circondato dalla sfumatura tenue
che il silenzio procura: è completamente conquistato dal libro. Legge del dio
Quetzalcoatl, nella leggenda messicana del coniglio e la luna. Legge di come il
dio ricompensò il coniglio per la sua generosità facendo in modo che la sua
ombra si vedesse per sempre nel biancore della luna. I racconti evocano e
suscitano ricordi. Con la lettura entriamo nella dimensione onirica
dell’immaginazione. Sopra di noi un intero cielo: una banda musicale di anziani
dallo sguardo profondo. O forse è lo stesso cielo notturno che ha preso le
sembianze dei musicisti; suonano una musica dolce, mentre un bambino li
immagina. Alla fine entrambi si contemplano: il bambino che immagina il cielo e
il cielo che lo osserva trasognante, come in un grande specchio senza fine, come
nell’atto stesso della lettura…”
Gabriel Pacheco
dal catalogo “ Le immagini della fantasia 31”
“El libro della selva “ Ed. Sexto Piso 2013
dal catalogo “ Le immagini della fantasia 31”
“El libro della selva “ Ed. Sexto Piso 2013
"L’aggiustacuori”
Arturo Abad, Logos 2011.
“Ho sempre guardato il mondo da dietro una quarta parete
invisibile, ancora prima di studiare scenografia. E ho sempre immaginato che
tutto quello che c’è nel mondo lo si possa leggere come un grande atto scenico.
Ogni cosa, ogni fatto, è un messaggio da decifrare…”
Gabriel Pacheco
dal catalogo “Le immagini della fantasia 31”
“Los cuatro amigos” Grimm, Ed Manuela Rodrìguez, Kalandraka, 2010
Gabriel Pacheco
dal catalogo “Le immagini della fantasia 31”
“Los cuatro amigos” Grimm, Ed Manuela Rodrìguez, Kalandraka, 2010
“El hombre que entraba por la ventana“ Gonzalo Moure Trenor, Ed.
Felipe Samper, 2010.
“Ho sempre pensato all’insieme delle illustrazioni di un libro come
a un paesaggio. Ci sono sentieri ben marcati che portano in un luogo preciso,
altri che si prendono per puro diletto. Un territorio immenso può dispiegarsi
al lettore, con ramificazioni inaspettate. Come scriveva Josè Saramago, è
meraviglioso che l’atto creativo della lettura crei cammini che neppure lo
stesso autore aveva immaginato:è l'immensità della scrittura. E’ così anche
per l’illustrazione, che è una forma di scrittura: Ogni immagine, ogni parola,
si concatena ai nostri ricordi e alle nostre esperienze, di lettori e di
uomini, creando un infinito paesaggio da percorrere. Per questa ragione le mie
immagini hanno più strati. Sarà il lettore pensante, in base al suo livello di
esperienza, a farsi largo tra i significati e a tracciare il proprio cammino.
Uso la metafora in piccoli dettagli, sostituendo una cosa con l’altra. La mia
idea di metafora è semplice: una scala smette di essere una scala se disegno un
personaggio seduto sopra di essa, trasformandola così in scala-sedia, e se la
scala non sostiene niente, diventa una scala-sedia-anelito, e si potrebbe
andare ancora più lontano se la realizzo di carta, perché diventerebbe una
scala-sedia-anelito-di carta: così fragile … Rubare oggetti, appropriarsene e
riutilizzarli per significare il mondo. Un atto molto naturale …”
Gabriel Pacheco
dal catalogo “ Le immagini della fantasia 31”
“Il grande viaggio” A. Castagnoli, Logos, 2009.
Gabriel Pacheco
dal catalogo “ Le immagini della fantasia 31”
“Il grande viaggio” A. Castagnoli, Logos, 2009.
“Il grigio è la presenza di un’origine che disperde il vuoto e
incorpora la luce a poco a poco. Ho sempre pensato che se dio avesse disegnato
il mondo, lo avrebbe fatto a partire dal grigio. E’ un pensiero molto semplice
che visualizza la nostra essenza di uomini, è l’idea barocca che tutto
appartenga alla stessa tela, anche la più piccola piega. Rosso, blu, giallo,
tutti i colori sono fili, grinze della stessa tela. Tutto appartiene al grigio.
Ho sempre ammirato Caravaggio e Rembrandt per questa capacità di far apparire
il colore e la forma dalla penombra”
Gabriel Pacheco
dal catalogo “Le immagini della fantasia 31”
“Alice” copertina per la rivista Andersen
Gabriel Pacheco
dal catalogo “Le immagini della fantasia 31”
“Alice” copertina per la rivista Andersen
“Tres ninas”, Antonio Ventura
“The little mermaid” H. C. Andersen, Ed. Young-hee Lee Aga World Co., Ltd. 2009.
“L’uomo d’acqua e la sua fontana” Ivo Rosati, Zoo libri, 2008.
“Poesia Eres tù” Antologia, G. A. Bécquer, Edelvives, 2011.
Al piano superiore la mostra è dedicata a trenta illustratori e
offre una panoramica sull’editoria internazionale.
Antonio Marinoni
Mandana Sadat
Marco Somà
Isidro Ferrer
Paloma Valdivia
Bernardo Carvalho, Bertrand Dubois
Benjamin Chaud
Camilla Engman
Katrin Stangl
Jòseph Wilkòn
Mariana Chiesa Mateos
Tejubehan
La sezione “Fiabe dal mondo” ospita quest’anno il Messico...
…raccontato nei suoi colori, forme, tradizioni e leggende da
illustratori affermati ed emergenti
E per finire...
David Pintor
Pittau & Garvais
Israel Barròn
Beatrice Alemagna
Naturalmente non poteva mancare l’omaggio a Stephan Zavrel, artista
poliedrico e fondatore della Scuola Internazionale d’Illustrazione grazie al
quale tutto questo ha avuto origine
La mostra è accompagnata dal catalogo “Le immagini della
fantasia 31”.
...e da numerosi eventi ed appuntamenti che potrete trovare
sul sito www.sarmedemostra.it
”Non c’è una sola realtà ma un
infinito che necessita sempre di una storia per farci comprendere finalmente ,
che gli oggetti non sono materia,ma istanti del tempo nello spazio, e che le
cose, come le parole, oscillano. Ora, tenendo presente questo punto di vista,
la sola cosa da fare, come illustratore è lavorare ciecamente sulla prima
immagine che sorge dinnanzi al foglio bianco, cioè, sottomettersi a priori
all’immaginazione, senza porsi domande, lanciandosi nello spazio vuoto. Significa
sapere di non sapere: un grande monito che ci ricorda chi siamo e ci mantiene
umani. La miglior letteratura, quella che poi finisce per essere ricordata, è
sempre quella che dà meno sicurezze, che semina dubbi…”
Gabriel Pacheco
da “Le immagini della fantasia
31”
Un caro saluto a tutti
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