giovedì 10 novembre 2016

L'ARTE DI ESSERE FRAGILI



"Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te, Giacomo, un’altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili".

Ho acquistato “L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita” di Alessandro D’Avenia d’impulso…diciamo che sono andata in fiducia..




Non avendolo ancora letto trascrivo qui sotto un estratto della presentazione che lo stesso autore fa del suo libro:

" Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno senza soccombere a sconfitte, fallimenti, sofferenze, anzi trasformando questi ultimi in ingredienti indispensabili a nutrire l’esistenza? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere in modo da farne addirittura un’arte della gioia quotidiana? 
Sono domande comuni, domande che non hanno risposte semplici - perché semplice la vita non lo è mai - ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza. Leopardi, spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, fu un cacciatore di bellezza, intesa come pienezza che si mostra nelle cose di tutti i giorni a chi sa coglierne gli indizi, e cercò di darle spazio con le sue parole, per rendere feconda e felice una vita costellata di imperfezioni . A guidarlo fu una passione assoluta, diventata la sua ragione di vita: la poesia . E noi ?   Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato?"                 
Scrive ancora D’Avenia: “Leggere ciò che un altro uomo ha scritto è entrare in relazione epistolare con lui: lui ci scrive, noi, a distanza di migliaia di ore, rispondiamo. La poesia è un messaggio in bottiglia, che vive della speranza di un dialogo differito nel tempo. Questo è stata per me, adolescente naufrago nella sua stanza, la poesia di Leopardi. Leopardi mi ha insegnato ad accostarmi alle età della vita con parole precise, rendendole così reali e abitabili, e mi ha aiutato a trovare gli strumenti dell’arte del vivere quotidiano in ogni tappa dell’esistenza, identificando il fine per cui esiste e la passione felice che deve attraversarla e guidarla”.

Sono venuta a conoscenza dell’esistenza di Alessandro D’Avenia grazie al passaparola: scrittore, sceneggiatore ma anche e soprattutto insegnante di lettere, latino e greco in un liceo di Milano. Guardando su youtube i vari video che lo riguardano, ho notato una costante: è seguito da moltissimi adolescenti (e non solo). La riflessione che mi è sorta spontanea è la seguente: “Perché questo professore attira così tanti ragazzi?" Nelle sue conferenze o interviste parla spesso di Dante, Omero, Leopardi, Dostoevskij …autori che nell’accezione comune sono ritenuti spesso noiosi, lontani … che cosa allora suscita tanto interesse? Perché i ragazzi sono disposti a fare ore e ore di fila anche solo per avere da lui un semplice autografo? L’arte di essere fragili è anche un racconto teatrale che D’Avenia sta portando in giro per l’Italia; lo spettacolo è gratuito e c’è la possibilità di prenotare on line i biglietti che però vanno letteralmente a ruba… Perché?
Una possibile risposta in questo video:


“ La letteratura prima che fare interrogazioni serve a fare interrogativi. E a vivere meglio “.     Alessandro D'Avenia






NOTE

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